LA STORIA DI BRUCE LEE
Fu lui il re del Kung-Fu.
“Per secoli questa arte del combattimento, che gli uomini hanno scoperto, è stata la ricerca attraverso la quale milioni di sudditi dell’imperatore giallo furono, nel vero senso della parola, dominatori. Soltanto i pugni di ferro nei cortili del tempio Shaolin conobbero e padroneggiarono la potenza di questa magia del corpo e dello spirito. Kung- Fu rimase nascosto per secoli al mondo esterno. Un giorno un combattente di Hong kong ruppe le mura del tempio e svelò questa arte al mondo occidentale”
Kung- Fu esplose nella società occidentale, tolse il fiato alle moltitudini e cambiò le idee tradizionali. Bruce Lee, piccolo drago, ebbe bisogno di un solo anno per dimostrare a tutta l’umanità dopo ben tremila anni di Kung-Fu. Per questo fu necessario un unico film. Ma Bruce non soltanto entusiasmò la gente per la sua buona recitazione: egli era Il Kung-Fu vivente!
Bruce Lee era nato a San Francisco nel 1940: suo padre era un famoso attore cinese. Da bambino, con i suoi genitori, fece un viaggio ad
Hong Kong, e divenne, ancora piccolo, un divo del film asiatico. Stranamente i produttori nominarono il suo primo film: “La nascita di Mankid” ( The birth of Mankid ).
I produttori in quel tempo non avrebbero mai potuto pensare infatti, che il loro divo un giorno avrebbe tramutato veramente la maniera di vita e i pensieri degli uomini.
Bruce da bambino era un piccolo testardo, ma le persone che lo conobbero allora gli riconobbero il fatto che era un tipo assolutamente in gamba. Scoprirono in questo ragazzo cinese una caratteristica importante: cioè quella di essere un solitario. Caratteristica estremamente importante per un uomo che doveva affrontare il Kung-Fu.
Il famoso maestro di Kung-Fu Wing Chun Yip Man fu anche il primo maestro di Bruce. Fu lui che gli insegnò i primi movimenti. Ma non durò a lungo in quanto lo studente divenne ben presto bravo come il maestro.
Ogni volta che Bruce imparava qualcosa di nuovo, lo sperimentava immediatamente nelle strade di Hong Kong. E allora erano combattimenti scazzottature con moltissimi altri ragazzi di Hong Kong e tutto questo per le strade. Talvolta questi combattimenti non andavano come lui avrebbe desiderato, ma Bruce non cercò mai di indietreggiare. Talvolta questi combattimenti non andavano come lui avrebbe desiderato, ma Bruce non cercò mai di indietreggiare. Non si mai infatti ritirato da un combattimento. Gli Yip Man erano in quel tempo una grande autorità per quanto riguarda il settore dell’arte del combattimento cinese. La loro specialità era lo stile Wing Chun, del quale si rese padrone anche Bruce Lee, prima di sviluppare il proprio stile personale; il Jeet Kune Do ( il pugno che intercetta). A diciannove anni Bruce Lee lasciò la città di Hong Kong. Si trasferì a Seattle negli Stati Uniti per studiare filosofia. Dato che allora non aveva molti soldi in tasca gli venne l’idea di applicare l’arte insegnatagli dagli Yip Man per sopravvivere. Prima di poter aprire una propria scuola di Kung Fu, dovette per prima cosa battere i suoi concorrenti più pericolosi;i maestri delle scuole di Karate giapponesi della città i quali lo volevano eliminare dal mercato e questo per gelosia.Attraverso velocissimi combattimenti velocissimi li mise immediatamente K.O. Nonostante questo Bruce ebbe anche delle passioni romantiche. Incontrò infatti una ragazza che si chiamava Linda e che più tardi divenne sua moglie. Dopo aver finito l’università gli giunsero delle richieste da Hollywood ma i veri amori di Bruce rimasero: Kung-Fu e la scuola. Erano sempre più numerose le persone che in America seguivano le sue tecniche di combattimento straordinarie e i suoi pugni super veloci e le sue botte cosi distruttive. Bruce Lee divenne famoso. nAttori come James Coborn, Steve Mc Queen, Lee Marvin, lo seguirono attraverso gli stati d’America per poterlo vedere. Il piccolo drago allargò le sue ali del successo. Durante una delle sue esibizionia Long Beach, Bruce Lee venne immediatamente ingaggiato da un produttore hollywodiano: come “Kato” per la serie televisiva “Green Hornet”. Quando questa serie venne diffusa anche alla rete televisiva di Hong Kong la gente divenne semplicemente pazza. La legenda di Bruce Lee ebbe inizio. A Hong Kong grandi masse lo richiedevanoi ad alta voce. Nel 1968 Bruce e Linda cedettero. Egli infatti apparve alla televisione e la folla lo circondava come in genere fa con i grandi idoli. Poco dopo Bruce Lee fece ritorno negli Stati Uniti, ma Hong Kong non gli dette pace. In una intervista telefonica gli fu domandato se avrebbe girato un film anche ad Hong Kong Bruce Lee rispose: “Questo dipende dalla sorte e dalle pulci”.
Quando nell’Asia corse voce che non era affatto contrario, gli arrivarono delle offerte per telefono: Hong Kong, Tawan. Infine lo contattò Raymond Chaw per la società cinematografica Golden Harvest per il film più grosso che mai sia stato girato in Asia: “ The Big Boss “. “ Non avevo affatto contato che Big Boss potesse diventare un best seller del cinema “. “ Il film ad Hong Kong fec un incasso record: 3,2 milioni di dollari, e dappertutto nell’estremo oriente ben presto ebbe simile successo”. Era come se tutti si sentissero colpiti dal pugno veloce di questo giovane maestro di Kung-Fu. Poi segui un altro film che divenne leggendario: “ Frist of Fury “.
Durante “ la prima “ a Singapore, la gente pagò quindici sterline per un posto, quando solitamente una poltrona costava una sterlina. Il film poco dopo dovette essere sospeso per una settimana dal programma, dato che la ressa davanti al cinema congestionava letteralmente il traffico. Bruce che si trovava in incognito in galleria raccontò più tardi: “ I fans quando il film era finito montavano sulle loro sedie applaudendo ed urlando come in estasi “.
Un film dopo l’altro venne girato e proiettato in tutto l’estremo oriente. Finche la gente negli Stati Uniti sentì questo tuono. Di settimana in settimana diversi produttori andarono con varie offerte eccezionali per milioni di dollari pur di poter richiamare Bruce Lee. Tutti ebbero una risposta negativa ma finalmente, dopo parecchio tempo, la Warner Bros mise fuori combattimento tutta la concorrenza e offrì a questa star della Cina una grande possibilità: Kung-Fu poteva essere reso famoso in tutto il mondo. Nacque il film “ Enter the Dragon “ che fulminò il pubblico di tutti i cinema del mondo. Questo ragazzo solitario divenne l’attore cinematografico più pagato di tutti i tempi. Come questo ragazzo ha potuto fare tutto ciò? Esiste una risposta semplice: Bruce Lee, questo combattente di Kung-Fu con lo sguardo innocente, era semplicemente vero da cima a fondo. Ciò che dimostro sullo schermo, lo poteva anche dimostrare in ogni momento nella realtà. Non si trattava affatto di un tipo come James Bond o altri eroi simili del cinema. Egli infatti insisteva su questo punto: “ Tutto deve essere veramente realistico “. In effetti i suoi combattimenti non erano dei trucchi cinematografici, come generalmente avviene per tutti i grossi attori hollywodiani, i quali sono sostituiti nei momenti cruciali, ma una realtà terribile.
Il suo segreto era nascosto in un corpo veramente eccezionale, anche se piccolo: un “ fagottino “ di enegia, elastico in una maniera spaventosa, e ciò nonostante duro come il quarzo. Quando Bruce si apprestava al combattimento tutto era pieno di elettricità e nessuno era all’altezza dei suoi pugni. Il direttore della televisione di Hong Kong una volta diffuse la storia, che Bruce Lee lo aveva minacciato con un coltello. Il piccolo Drago convinse tutti che questo non lo avrebbe mai potuto fere: poiché “ Se veramente lo avesse voluto uccidere, non avrei avuto bisogno di un coltello; in teoria lo faccio semplicemente con due dita”.
A Hong Kong questo giovane re del Kung-Fu possedeva un vero e proprio palazzo; ma in realtà in questo palazzo era un palazzo di sport fantastico. Là, Bruce esercitava quotidianamente i suoi muscoli e i suoi riflessi: là rimaneva ogni giorno in una posizione di riflessione, per ore intere. Egli sosteneva di essere molto affezionato ad un piccolo apparecchio che portava sempre con lui. Come usava questo apparecchio? Legava due elettrodi di questo apparecchio in due determinati posti della sua testa e, improvvisamente, egli si sentiva sopraffatto da una pesante stanchezza. Attraverso una straordinaria forza di volontà, egli cercava di reagire in maniera dura per poter superare questa terribile stanchezza e diventare robusto e resistente. Dopo l’immenso successo di Bruce Lee anche altri combattenti di Kung-Fu si trasferirono ad Hong Kong per trovare la loro fortuna nel cinema. Bruce Lee disse però: “ Io non credo alla pura e semplice fortuna, niente viene dal niente.
La fortuna viene soltanto dal grande sacrificio. E ciò significa che gli uomini si debbono sacrificare per giorni e giorni per mesi e mesi per anni e anni allo scopo di arrivare ad una perfezione “.
Ancora altre espressione del re del Kung-Fu: “ Non amo le mezze misure; tutto deve essere compiuto. Chi vuole essere perfetto deve mettere a disposizione una infinità del suo tempo. Io mi esercito almeno per due ore al giorno, corsa, traning speciale per pesi, colpi con i piedi e pugni contro sacchi leggeri e pesanti “. “ Io vorrei essere più grande del Kung-Fu non soltando il cinema, ma questo perché rappresenta il mio traguardio più intimo “. Questo traguardo questo piccolo uomo lo aveva raggiunto. Però dopo venne al morte, inaspettata e rapida come i suoi pugni. Mentre a Londra il suo super film “ The fryst of Fury “ si stava proiettando, giunse la notizia della drammatica morte. Per prima cosa i medici di Hong Kong non sapevano di che cosa si trattasse. Non potevano affatto comprendere la morte, questo errore con un corpo cosi in forma. Però presto scoprirono la causa della sua morte: il piccolo drago aveva avuto una emoragia celebrale causata da una dose eccessiva di anfetamina. L’uomo d’acciaio non era affatto soddisfatto della sua potenza e voleva ricorrere ai farmaci e superare i limiti naturali della capacità di rendimento. Questo fu un errore mortale. Errore che i grandi sacerdoti taoistici non gli perdoneranno mai. Per la prima ed l’ultima volta questo piccolo drago perse il combattimento con se stesso. Bruce Lee fu sepolto due volte, la prima volta simbolicamente ad Hong Kong Dove centoventimila dei suoi amici e seguaci riempirono le strade seguendo il suo funerale. Per il suo funerale vero e proprio un aereo messo a disposizione portò la salma del re del Kung-Fu a Seattle. Facevano parte dei portatori della bara degli ex partecipanti dei corsi fra i quali:Lee Marvin, Steve Mc Queen, James Coburn- super star,super atleta, super combattente- morì per la sua arte e per questo vive ancora nel cuore di tanti amici. Su un poster “ First of Fury “ a Londra uno di loro scrisse sopra l’indimenticabile nome di Bruce Lee: “ Troppo grande per essere dimenticato “. Benché abbia vissuto a lungo in occidente Bruce Lee era sempre orgoglioso per quanto riguardava i suoi ascendenti cinesi. E quando diventò ricco, anzi ricchissimo, continuò a portare dei piccoli occhiali neri, che gli erano stati regalati quando era bambino. Li portò anche nella bara, nel taschino della giacca.
Brandon Lee, il figlio di otto anni del re del Kung-Fu, sembra che voglia seguire le orme del padre. E’ già apparso alla televisione americana dove ha rotto con una solo mano una trave di legno spessa dieci centimetri.
Articoli presi dalla “ Nuova rivista Kung-Fu “ stampata negli anni 70” subito dopo la sua morte.
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